Siamo partiti venerdì 17 sera.
La combriccola internazionale con cui viaggio nulla sa della pessima fama di questo giorno. 😉
Abbiamo fatto tutti check in sedute lontane, mi sono ritrovata a viaggiare di fianco a un signore indiano dell’igiene dubbia.
Il volo parte con un’ora circa di ritardo.
Guardo “il caso spotlight” e mi addormento con l’aiuto di un paio di bicchieri di vino bianco spagnolo dopo cena.
Dormo praticamente un sonno unico fino a che il capitano ci sveglia.
Salto la colazione indiana accontendandomi di in panino vuoto e un caffè, non so ancora che è un errore perché praticamente non toccherò più cibo fino a sera.
Al terminal arrivi la wifi è ottima, contrariamente a quella di casa.
All’uscita del terminal lo choc termico è importante: non credo di aver goduto di 30 gradi da moltissimi mesi, ma dopo 30 minuti sono perfettamente a mio agio. 💟
La manager ci è venuta a prendere sorbendosi un pick up alle 7 e 5 ore di auto. Il viaggio Mumbai Pune dura 5 ore che passerò seduta su uno scomodissimo sedile.
L’uscita da Mumbai e l’entrata a Pune passano per vie iper trafficate conteggiate da baracche che ospitano di tutto: da abitazioni a piccole attività commerciali.
Per ora la sensazione più forte è quella di fronte a questa povertà incredibile.
L’arrivo a Pune è liberatorio.
Ben arrivata.
Ti ricordo il consiglio del signore Indiano a Heathrowb “Segui il flusso, l’India è così”.
Ti abbraccio forte: in bocca alla lupa!
#staysafe
Che bello rileggerti in versione “extended”!