aboliamo le famiglie
tutte, di qualunque tipo, e di conseguenza i loro diritti.
siamo degli individui, quindi diamo i diritti agli individui.
il singolo ha diritto:
– all’autodeterminazione della vita sessuale, a scegliersi il compagno, la compagna, i compagni che piu’ crede;
– a lasciare la resevisbile della sua pensione a chi vuole;
– a procreare come meglio crede, naturalmente o aiutato dalla scienza;
– a farsi curare secondo le sue scelte;
– a morire con dignita’;
– stipulare una assicurazione sulla vita e lasciare beneficiario chi cavolo gli pare;
– a dare diritto di prelazione a chi gli piace di piu’ per subentrare nei contratti di affitto, telefonici, e del gas;
– a decidere chi lasciare la propia eredita’;
per ora mi accontenterei di questi.
Sono con te.
(Detto da una che ha tenuto a sposarsi, bada bene. Ma riguardava lui, me, e la comunità di persone a cui lo dichiaravamo: parenti e amici; non lo Stato Italiano o chi per esso.)
Non sono dacordo. per esempio, per me quello che meno cnetra in un matrimonio è la comunità in quanto tale. Il matrimonio, per come la vedo io, è meramente la stipula di un contratto, un atto burocratico che riguarda alcuni individui (che potrebbero essere due o più e di qualsivoglia genere) e lo stato, mediante il quale le persone che si uniscono in matrimonio comunicano allo stato stesso di avere un elgame di tipo familiare acquisito. Il resto è scenografia. Può essere paicevole, ma quello che conta è l’atto notarile.
inece sei d’accordo e non lo sai. 🙂
quando scrivo che il singolo ha diritto a scegliersi il compagno o i compagni che meglio crede, intendo qualcosa di molto simile al tuo pensiero e quindi anche di statuirsi come meglio glipare.
e smettiamola di chiamarla famiglia,
chiamiamola che ne so, comunita’.
Ovviamente, avete torto tutte. Ve lo spiego con un post da me, domani (forse).
Senta PROF, nel suo mondo avremo anche torto noi,
ma il fatto e’ che nel nostro mondo lei sarebbe libero di fare esattamente quello che fa ora e in piu’ anche noi saremmo libere di fare quello che meglio crediamo e come meglio crediamo.
ora un punto che pochissimi ricordano e’ questa mania collettiva di limitare i diritti civili degli altri e poi dichiararsi nel giusto.
cosi tanto per ricordare a due integerrimi sostenitori della ideologia cattolica, quando gli fa comodo, i signori casini e berlusconi che sono entrambi divorziati, e per questo se non ricordo male il catechismo di papa giovanni XX!!! vivono nel peccato, i signori entrambi divorziati, e forse solo uno annullato, hanno figli di secondo letto.
ora i signori godono dei diritti loro concessi dalla contestatissima legge sul divorzio che i nostri governanti di allora ritenevano inutile, avendo loro tutti orami giapassato i 50 anni .
ora la questione sulla negazione dei diritti civili da parte di un manipolo di vecchi rincoglioniti che siedono sugli scranni e’ parecchio fastidiosa per alcuni poveri di spirito che non vogliono che tutti vivano come loro vorrebbero, ma che bensi auspicano un allargamento dei diritti civili a tutti e non solo a categorie che si fregiano di diritti pregressi e ne difendono strenuamente il possesso facendo si che
chiunque tenti di rivendicare un diritto nuovo, piu’ moderno, che e’ nato dalla naturale evoluzione sociale, o fredda deriva dei costumi laici, direbbe qualcuno altro.
ecco a me non interessa.
ribadisco che nuove situazioni esigono la nascita e la rivendicazione di nuovi diritti civili. prima le coppie di fatto, a prescindere dale preferenze sessuali, poi i pacs, e poi i diritti dei singoli. perche’ se andiamo avanti cosi la stragrande maggioranza della popolazione italiana sara’ costituita da pensionati vedovi, che come single sono molto meno appetitosi e disposti a spendere dei dirigenti rampanti della milano da bere.
my 20 cents
precisazione
li ho definiti vecchi rincoglioniti, ma avrei potuto definirli giovani cattolici intransigenti, o ancora giovani menefreghisti, come la stragrande maggioranza di coloro che non sono andati a votare il referendum per la procreazione assistita.
Guarda che io non ero dacccordo con RDM. Su una finezza, concordo. resta il fatto che per me il vero valore di una legittimazione legale di un’unione, di qualsivoglia tipo sia, sta nell’atto notarile-burocratico. Poi, se mi va di fare una grnadfe festa con cui presento il mio compagno al mondo e dico davanti al mondo “lui è me, io sono lui”, la faccio con o senza la presenza di religiosi o burocrati di sorta, come mi va e se mi va. Però è decorazione, per così dire.
E’ come dici. I diritti civili assunti come fondamento dei paesi occidentali post rivoluzione francese prevedevano anche questo aspetto, l’affermazione del singolo come l’unità avente diritto sul proprio destino. Come i diritti civili stessi, è un concetto abbastanza nuovo, nel senso che andando indietro nel tempo
troviamo la comunità come elemento significativo della società, il singolo è in funzione della comunità d’appartenenza.
Semplificando al massimo, ho l’impressione che secoli di consuetudine si ripresentino oggi non tanto sotto forma di retaggio o sopravvivenza. La battuta d’arresto del processo di emancipazione dell’essere umano, la riduzione della fiducia nella scienza in quanto non portatrice di valori di collaborazione tra esseri umani ed al servizio del capitalismo e dei potenti, sta facendo riaffiorare un marcato desiderio religioso, in forme inedite, ma con annessi e connessi, storici, normativi e quant’altro che inevitabilmente fanno riferimento ad un sistema religioso già collaudato in passato.
Recentemente ho avuto l’occasione di udire esponenti della chiesa cattolica affermare che la chiesa non fa politica.
Se andiamo alle radici, nemmeno tanto lontane, del concetto di politica, questo si riferisce all’attività di qualcuno o qualcosa teso a promuovere l’ordine sociale.
Susan: ti è partito l’embolo in automatico. Guarda che non penso affatto che abbiate torto per i motivi che pensi tu, cioè per quel che tu pensi io pensi. Come detto, vedrò di scrivere qualcosa di più articolato. Per inciso, il tono del mio commento voleva essere ironico (t’immagini entrare in discussione con tre donne, e poi proprio voi tre, su un tema del genere e dire quel che ho scritto? Insomma, immagina che quella cosa te la stia dicendo io col mio faccione, sorridendo), mi scuso se non s’è capito.
Anche i professoroni di NoiseFromAmerika sono con te… 😉
http://www.noisefromamerika.org/index.php/articoli/421
Type:
Premessa: la soggettività del valore del matrimonio non è poca – e meno male, almeno quella ce la lasciano.
(Poi – ecco, in questi giorni non riesco proprio a scrivere: non paeena riesco ti rispondo.)
“Susan: ti è partito l’embolo in automatico.”
“mi scuso se non s’è capito.”
credo che il mio bombolo, il fratello piccolo di Embolo, si sia frainteso da se, era si una presa di èposizione fisica e potente, ma prevalentemente procovatoria, e non cosi incazzosa come puo sembrare a prima vista, diciamo che volevo giocare a spintoni 🙂
mi scuso se non s’è capito. – ndr
Comunque sia, spiego diffusamente perché avete torto tutte e tre. Qua.