Daria, Giulia e Serena

“….il prossimo digiuno potremmo farlo insieme perché tutti gli uomini si prendano la responsabilità delle loro eiaculazioni, proteggendo le donne da gravidanze che non possono o non vogliono intraprendere.”

Daria Bignardi – Barbablog

“E se quella gravidanza, iniziata per sbaglio, per stupro o per malfunzionamento del contraccettivo, non la vogliamo e desideriamo interromperla, dobbiamo farlo con dolore, con trauma, con sofferenza. Dobbiamo portarne la colpa e il peso, perché se non fossimo puttane dentro, non avremmo mai fatto sesso. Saremmo state responsabili. E chi non è responsabile (i.e. non tiene le cosce chiuse) deve pagare. Abortendo con sofferenza; oppure portando a termine la gravidanza e dando via il bambino, perché una volta che hai accettato di farti crescere in pancia un essere che non volevi, una volta che hai perso il lavoro e la tua vita, una volta che per nove mesi l’hai nutrito del tuo cibo, sentito agitarsi, sperimentato il legame letteralmente viscerale che ti unisce a lui, dovrai lasciarlo andare. Oppure tenerlo, e non sapere come cavartela.”

Giulia Blasi – Sai tenere un segreto?

se Daria ha tutta la mia solidarità e Giulia la mia condivisione, Serena va dritta al cuore dei sentimenti, come un pugno nello stomaco:

it’s bigger than you
le cinque che sbriciolano gocciole nel posacenere, condividono maglioni troppo cari e guidano a turno. siamo in cinque, più un test di gravidanza.
and you are not me
non è mio. il che fa tutta la differenza del mondo, a guardarlo da qui. e probabilmente anche da lì, se solo una si fosse fermata a pensare che la simbiosi tra diciottenni ha un limite fisico. invalicabile.
the lengths that I will go to
è appoggiato sulla lavatrice. pipì, sigaretta, ‘entra tu’. e poi parole fittissime, silenzi inutili, sguardi incrociati. non preoccuparti, e adesso, non preoccuparti.
the distance in your eyes
siamo in cinque, in bagno, e un test di gravidanza. positivo. non è mio e fa tutta la differenza del mondo, sì, però è mia la mano e pure la promessa: non dire niente a nessuno. io non ci riesco a non dire niente a nessuno. non dire niente a nessuno. dammi il maglione, ho freddo.
oh no, I’ve said too much”

Serena La Rosa – MicroBlogGiallo

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1 Response to Daria, Giulia e Serena

  1. Volevo solo ringraziarti per questi post profondi e pieni di emozioni. Mi ricordano alcune cose molto importanti, per me. E` fondamentale che io non dimentichi queste questioni, come quella del genere e della situazione femminile (la mia e delle altre). A tutte queste cose, purtroppo, in questo periodo non posso pensare, piu` di tanto, e figuriamoci scrivere. Non ho tempo, diciamo, ma in realta` non e` tempo il problema. E` proprio il fatto che queste questioni sono presenti in tutto cio` che faccio e non faccio, anche nel mio non aver tempo, che e` il vero problema. Non so se mi spiego.
    Una donna spesso non ha nemmeno il tempo/energie/modo per affrontare i problemi che “nascono” (con o senza le virgolette, come si vede sopra) dal suo essere donna.
    E poi basta guardarsi intorno o buttare per l`istante lo sguardo verso quell`orribile vortice che e` la televisione italiana. Non e` solo il fatto che tutte le donne sono piu` o meno oggetti e vestite scarsamente, ne` e` puritanesimo questo. L`orrore, per me, e` causato dal contrasto tra gli uomini vestiti tutti sobriamente e le donne conciate da bamboline. Su ogni canale, in ogni studio, ad ogni ora, in ogni trasmissione, a qualsiasi ora, sempre.
    Adesso anche Hillary Clinton, dicono, non la votavano perche` dalla donna ci si aspetta una simpatia che lei non e` riuscita a trasmettere, quindi anche fuori Italia non e` facile… Chi sa. E` complesso.
    Cioe`, tra la famiglia (o le famiglie), il lavoro (i lavori), gli amici e i parenti, le immagini (che gli altri hanno di noi) e le aspettative, soprattutto le aspettative, e le promesse (le donne sempre promettono, fanno, pensano, provvedono, conciliano, equilibrano,…), le emozioni (quando capita, e quando ci si riesce, e come), i sogni, i doveri, il destino, i destini, gli antenati, le antenate, i/le posteri/e (si dice?), i viaggi, le trasformazioni, le sorprese, e cosi` via.
    Altroche` dover/poter volere un centro di gravita` permanente.
    Gia`, la gravita`.

    Grazie per il corraggio e per la tenerezza.
    laPerply

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