risalendo la 5av 3a parte

me la immaginavo tutta patinata, la 5av, certo inizia giu’ oltre midtwon da washington sq – west village – e finisce su al marcus garvey memorial park – harlem. Ma in film e telefilmti fanno vedere solo pa parte chiccosa, elegante, molto costosa, quella dove vivono i molto danarosi.
invece ci sono edifici vuoti, scartolati, facciate di ghisa arrugginite, intonaci cadenti.

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elezioni? no grazie

le prossime elezioni io le salto, farò una gita al mare, o in montagna, o al lago, o a trovare amici lontani e poichè le gite piu’ divertenti sono quelle con molti partecipanti, accetto adesioni, vieni in gita con me: iscriviti nei commenti.
graditi anche suggerimenti di itinerari e giochi di società .

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prima mattina 2a parte

sabato mattina, primo giro dell’isolato, e in wavelry c’è babbo, cosi tanto per dire.
il giardino più vicino è washington sq.
la 5 av inizia pochi passi più avanti e sotto alle impalcature c’è le pain quotidien.
“hallo! how u doin?”, il primo di una lunga serie: i locali, i commessi e anche gli sconosciuti capita che ti salutino. impensabile, noi si viene da milano, li la gente grugnisce, le commess ti snobbano quanto entri nel loro negozio, qui il cameriere ti sorride e ti saluta, come se ti conoscesse.
dite che è per la mancia? non so, non credo, non solo. forse sono solo più educati di noi. ed essere salutati quando si entra in un locale, con un sorriso, mette subito di buon umore.
Si danno appuntamento per colazione: figli, nipoti e nonni, fanno colazione in panetteria, tutti assieme. Arrivano coppie di amici, chi legge il giornale, chi fa chiacchere. Fuori c’è vento freddo, dentro c’è caldo. Indossano un solo maglione.
La colazione è abbondante, noi spaziamo tra uova, prociutto, latte e home made granola

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diario di viaggio – ny boston: l’arrivo. 1a parte

9,5 ore di volo, con forte vento contrario.
ho la possibilità di vedere un po di film, seleziono già l’inglese, per entrare nell’ordine di idee.
ocean13 e l’ultimo dei pirati. capisco poco e male. 😉
resisto all’idea di dormire per tutto il viaggio, faccio un mini sonno di 4 ore prima dello sbarco. posso archiviare quel volo come il piu’ caldo della storia dell’aviazione moderna.
atterraggio, ritiro bagagli, scansione dell’indice, foto al mio bel visino stravolto, tutto da manuale.
l’omino ufficiale dei nycitytaxi ci assegna un giovane taxista pakistano, per 45$ + bridges and tools + mancia – scopriremo l’ultimo giorno che la tariffa è fissa from jfk to manhattan e VICEVERSA.

il ragazzo guida bello allegro, in usa si sorpassa a destra e a sinistra, si cambia corsia cosi a piacere, guida fisso a 70 mph ove il limite è di 50.
ascolta Panjabi MC a volume abbastanza altino, telefona e sorpassa. sorpassa e zigzaga e in lontananza arriva manhattan, la notte, tutta luci, fiabesca, un po come vedere un film, solo che ci sei dentro.
il primo che riconosco è lui, il mio preferito, il Chrysler Building

arriviamo sane e salve in macdougal, angolo 3a. ci rendiamo subito conto che siamo nel mezzo della movida, ma cediamo al sonno e al peso delle valigie e saliamo a casa, sopra al caffe reggio.

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a scartamento ridotto:

Ny is a state of mind
Jet-lag è uno stato di fatto.

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am i ready to come back?

obviously, NO
tomorrow: chinese bus, taxi, plane jfk fco, fco lin.
entering home due on monday evening h: 20:00

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se non fosse per google reader

non mi sarei resa conto che è caduto il governo, il commento di antonio mi fa venire tenerezza per romano.

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boston, fine del giorno 2,5

il giorno 0,5 e` l-arrivo, dopo il viaggi sul pulmann dei cinesi
il giorno 1 e’ stato maine, aragosta e clam chowder
il giorno 2 il trail, l-acquario, il vento gelato, cosi freddo che il concetto di freddo deve essere rivisto

ora e- il momento del caffe- e della torta di elena, rendo il portatile a marco. gli accenti_ e i punti di domanda_ non lo so, la tastiera [ americana. >( / doveva essere uno smilei 🙂

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cose sparse

– i nyesi si trovano in brasserie a fare colazione il weekend, genotori , bambini, nonni. (le pain quotidien)
– le nyesi indossano un solo maglione anche quando nevica, se tira vento furibondo spesso sono senza cappello. io le ho imitate per qualche minuto e ora ho la voce di una drag queen.
– da balthasaar una cameriera aveva dele ballerine orrende e sfondate e con i l mignolo a vista.
– c’era anche una vicina di tavolo che ha criticato la mia bistecca con patatine ( che non ho mangiato) e poi si è sconfanata una zuppa (di cipolle?) con formaggio filante e pane di segale e una bistecca identica, smezzandola con la vicina di tavolo
– ci son un numero impressionanti di picasso, anche figurativi. spaziale l’aragosta – blu e il gatto –
– e di kandinsky (guggenheim museunm)
– attraverso l’oceano per la prima volta, indovino la fermata dell’autobus (scendendo da harlem) e non  solo la parte esterna del guggenheim è in restauro, la spirale interna non è accessibile poichè stano cambiando esposizione.  dolore immenso.
– a distanza di rilevamento c’è una rete wifi da computer a computer che ha come essid : iuav-sbd-salalettura1-ap02
– stamattina lavanderia a gettoni, colazione, valigia e giù a chinatown a prendere l’autobus!!

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e alla guardarobiera?

pensavo di avere imparato quasi tutto sulle mance,
ma alla guardarobiera del ristorante che mi prende in consegna e poi mi riporta il cappotto, al ristorante, ecco, quanta mancia dovrei dare?

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finestre locali

con l’adesivo del candidato preferito: barak obama.
dove? ad harlem, naturlamente!

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partenza – day one

partenza da milano, con la cassiera dell’autogrill che sbaglia lo scontrino e mi addebita 2 brioche, chissà quante altre volte l’ha fatto?

il viaggio su roma, me lo passo tra un pisolo e la visione della costa tirrenica da la spezia a roma, molto bella.
su civitavecchia le nuvole paiono leoni ruggenti, cotonosi e batuffoli che ci mangiano.
“ma gli ucceli volano dentro le nuvole come gli aerei?!”
ecco non credo.
trovo Lui e Manu ad attendermi fuori dall’uscita, con un gentile cartello, nel caso mi perdessi 😉
checkin con domande esistenziali a cui nessuno sa rispondere?
“posso imbarcare i ferri da calza in bambù?”
“signora, ma le servono?”
“in 8 ore di viaggio, direi di si”
“eh, sono anche 9”
cvd.
corro al controllo dell’imbarco e una ragazza divertita mi conferma che si, possono essere imbarcati.
ottimo.
ultimo pasto al self service, praticamente a ora di merenda, in compagnia di un francesce, niente male in vestito gessato grigio e magliettina bianca, a mo’ di don jhonson, che passa tuto il tempo al telefono.
stentiamo a trovare l’imbarco, stregate dalla publicità oltre la grandezza naturale di versace il cui testimonial Patrick dempsey ci fissa in ogni dove.
salite al terminal 25, scoviamo una feltrinelli express mi faccio battere le pezze dal cassiere che si offre di consigliarmi un libro, “cerca qualcosa in particolare?” “qualcosa da leggere tra qui e ny” prendo un libro di erri de luca, pago e corro a imbarcarmi.

l’imbarco effettivo avviene con 40 minuti di ritardo.
viaggio con ocean 13, l’ultimo pirati dei caraibi, iniziato un calzino viola e fato diventare il culo a forma di sedile, e ripromessa di annienterami con una 10ina di gocce di lexotan e non pensarci più.

la dogana passa con la scansione delle impronte degli indici e un micro quarto grado di cui capisco le domande e do anche dele rispote sensate.

taxi da jfk assegnato ufficila e da personaggio in divisa: 45 dollari.
Iqbal è giovane, pakistano, guida come un dannato, 70 miglia fisse ove c’è limite di 50, per fortuna non so il corrispondente in km/h.

il primo avvistamento di manhattan è la punta illuminata del crysler building, 🙂 , la skyline notturna ancora piu’ bella che nei telefilm.

per il mio fuso orario sono le 7 del mattino, forse è ora di provare a dormire qualche ora.
ovviamente la rete del caffe reggio adesso non si prende, posto piu’ avanti.

dormito, sveglte ora, alle 7:59 oralocale. direi che lo spauracchio jet lag per ora è azzerato, aspettiamodi vedere cosa succede durante il giorno.

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emozioni pre-partenza

Le socie sono gia a roma, le ho sentite.
Io ho il volo alle 12:30 per fiumicino.
Sono emozionata come una pischella, è il mio primo volo intercontinentale. Vado e torno da londra con lo stesso stato d’animo con cui prendo la metropolitana per il centro e poi invece mi tremolizzo come una gelatina alla fragola.
è che quella città lì l’ho vista mille volte, in foto, al cinema, nei libri – schiavi di ny e american psyco per citare i primi due che mi vengono in mente – e film , sempre schiavi di ny di Ivory , la 25 ora , a piedi nudi nel parco – avevo il copione quando facevo teatro -, tutto will e gracewoody allen , solo aprendo bocca così senza pensare….
Brodo dice che sverrò appena vedrò manhattan 🙂

Ho segnato tutto, le cose da prendere, i posti da visitare, i negozi da non lasciarsi scappare, sarò una spugnetta, assorbirò più che potrò. Promesso, ci sentiamo presto.

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GIRL GEEK DINNERS

Girl Geek Dinner Italia:
venerdi 29 febbraio, milano ore 19 – luogo da definire.

vuoi essere il mio invitato?
mandami una email – piemmetenATgmailDOTcom -, considera che parto domani per ny e torno il 28 gennaio, quindi se non ti rispondo subitissimo non sto facendo la diva, ma mi sto solo godendo una fetta di mondo 😉 . baci

POSTILLA: le ragazze che vogliono partecipare devono solo portare un po di pazienza, e seguire i prossimi aggiornamenti sul sito.

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blogbeer

serata piacevole e piena di bei visini blogger, matteo e sara, palmasco e le indicazioni di ny, luca, stefigno, gioxx
e questa volta il caso non è stato cinico e baro, ma molto simpatico e piacevole, ho consociuto Lyonora, di cui avevo favvato – a inizio novembre –  due foto 1 e 2 della mia adorata Rimini. Bella coincidenza, no? 🙂 aspetto le foto collettive che abbiamo scattato con la sua macchina.

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