podcast come se piovesse

dal “siamo tutti spiati” di antonio su quinta di copertina, sempre dal medesimo spunto cioè il decalogo di repubblica ha preso le mosse la puntata scorsa di va a ciapà i mouse di cui è gia on line il podcast.

io non ero presente, causa rotavirus.

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come al primo appuntamento

mi sto preparando a NY come se fosse un primo appuntamento, solo che questo è in fieri da agosto.
subito mi sono detta: avrò un sacco di tempo.
ora che sono agli sgoccioli e che so che l’ora e la data X si avvicinano sempre più: il decollo per NY è fissato venerdi sera, tutto quando si sta raggrumando.
ho paginette di locali fidati, luoghi da non perdere, amici che danno consigli.
l’emozione delle chiavi di casa – quel monolocale in Macdougal – sulla scrivania appoggiate sui dollari – che ho sbagliato a prendere, ho sbagliato il cambio – la non moleskina nuova piena di indirizzi di edifici e musei – chè temo il maltempo; l’emozione di stare al West Village a un isolato da Washigton Square.
chi mi conosce bene sa che ho l’ansia da partenza e che a volte ho anche ansia da conoscenza, paura di fare un po scena muta, perchè mi piace guardare, scoprire, ascoltare.
ecco e se arrivo li e poi non so cosa dire?

e la overwhelming sensation che mi da il pensiero di partire. non ero cosi emozionata da tempo, ecco forse ero cosi emozionata quando sono partita per amsterdam.
e boston? eh, non so, boston non ha un pari carico di immaginario, di senso, di riferimenti filmici e culturali accumulati.
ecco nessuna altra città ha , nella mia testa e nell’immaginario collettivo cosi tanti riferimenti, significati, immagini fotografiche e in film….. con cui misurarsi.

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Bardi Web Awards, No Business Sites

leggendo Silvia apprendo che Marcello ha vinto il primo premio al Bardi Web Awards per il miglior sito no profit

Bravo!!! 🙂

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mi conosce(va) bene: 14 anni fa.

riconosco sempre quello che scrivi e come lo scrivi, sei sempre tu.

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Daria, Giulia e Serena

“….il prossimo digiuno potremmo farlo insieme perché tutti gli uomini si prendano la responsabilità delle loro eiaculazioni, proteggendo le donne da gravidanze che non possono o non vogliono intraprendere.”

Daria Bignardi – Barbablog

“E se quella gravidanza, iniziata per sbaglio, per stupro o per malfunzionamento del contraccettivo, non la vogliamo e desideriamo interromperla, dobbiamo farlo con dolore, con trauma, con sofferenza. Dobbiamo portarne la colpa e il peso, perché se non fossimo puttane dentro, non avremmo mai fatto sesso. Saremmo state responsabili. E chi non è responsabile (i.e. non tiene le cosce chiuse) deve pagare. Abortendo con sofferenza; oppure portando a termine la gravidanza e dando via il bambino, perché una volta che hai accettato di farti crescere in pancia un essere che non volevi, una volta che hai perso il lavoro e la tua vita, una volta che per nove mesi l’hai nutrito del tuo cibo, sentito agitarsi, sperimentato il legame letteralmente viscerale che ti unisce a lui, dovrai lasciarlo andare. Oppure tenerlo, e non sapere come cavartela.”

Giulia Blasi – Sai tenere un segreto?

se Daria ha tutta la mia solidarità e Giulia la mia condivisione, Serena va dritta al cuore dei sentimenti, come un pugno nello stomaco:

it’s bigger than you
le cinque che sbriciolano gocciole nel posacenere, condividono maglioni troppo cari e guidano a turno. siamo in cinque, più un test di gravidanza.
and you are not me
non è mio. il che fa tutta la differenza del mondo, a guardarlo da qui. e probabilmente anche da lì, se solo una si fosse fermata a pensare che la simbiosi tra diciottenni ha un limite fisico. invalicabile.
the lengths that I will go to
è appoggiato sulla lavatrice. pipì, sigaretta, ‘entra tu’. e poi parole fittissime, silenzi inutili, sguardi incrociati. non preoccuparti, e adesso, non preoccuparti.
the distance in your eyes
siamo in cinque, in bagno, e un test di gravidanza. positivo. non è mio e fa tutta la differenza del mondo, sì, però è mia la mano e pure la promessa: non dire niente a nessuno. io non ci riesco a non dire niente a nessuno. non dire niente a nessuno. dammi il maglione, ho freddo.
oh no, I’ve said too much”

Serena La Rosa – MicroBlogGiallo

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raccontatemi i vostri imperdibili a NY e Boston

ho gia rotto l’anima a ComidaDeMama e a Svaroschi e PippaWilson 🙂
ma immagino che anche altri abbiano indicazioni di cose e posti imperdibili da fare e vedere a New York e Boston, avrei una piccola preferenza per le cose da fare al chiuso, chè non vorrei ci fosse la tempesta di neve perfetta mentre siamo lì – io, LaLui e Manuela – e ci venisse in mente solo di atttraversare central park in slitta tirata dai cani 😉

Grazie

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la discussione continua….

“Ma la discussione di questi e di altri consimili punti non ha alcun senso, quando si sostenga che il diritto di autodeterminazione della donna è “abusivo”, o quando si sostenga che è “inventato” il soggetto femminile che godrebbe di questo diritto.
Ora, a trent’anni dalla legge numero 194 del 1978, qualcuno il quale sostenga qualcosa del genere c’è. Ed è l’autore della proposta di moratoria sull’aborto, Giuliano Ferrara, che ha fatto di nuovo esplodere la discussione sui giornali.”
tutto il resto dell’articolo è parimenti interessante. e io ne ringrazio.

Massimo Adinolfi su The Left Wing

sono arrivata all’articolo di Massimo, leggendo in ritardo, quello che stava scrivendo Marco Beccaria Far Finta Di Essere Sani a riguardo; 1 , 2 , 3 , 4

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cosa fate giovedi sera?

riunione di Usciamo dal Silenzio giovedì 10 gennaio 2008 alle 21 in Camera del Lavoro di Milano.

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il corpo delle donne vale meno di una città stato

questa mattina sono stata svegliata dalla debolezza dall’interessante dibattito mattutino di OMNIBUS su la7, erano presenti: Chiara Saraceno – mia personale eroina di oggi – Buttiglione, Rodotàil ministro Livia Turco e altri.

ecco, vorrei riuscire a scrivere qualcosa di argomentato, ma non ne ho la forza, non riesco ad avere una posizione che non sia fortemente emotiva su un argomento cosi importante, e che cosi tante ottusità svela.

vorrei solo provare a dire che il corpo delle donne è una nazione che gli uomini non potranno mai capire, i nostri ritmi ormonali sono diversi, che qualcosa possa crescerci dentro e possa cambiarci, gli uomini non lo potranno mai capire, potranno fidarsi delle nostre parole e credere quello che noi raccontiamo – ed esistono, lo so per certo che esistono uomini cosi e io gliene sono infinitamente grata, altrimenti finirei per odiarli tutti.

non riuscirò mai a capire perchè bande di vecchi parrucconi siano pronti a affermare che l’autodeterminazione di una popolo sia BENE, mentre l’autodeterminazione del singolo è un MALE.

vado in prestito di parole:
“E’ una questione che riguarda la natura stessa del potere, e del suo stabilimento. Antigone – l’etica, insomma – non è che l’indefinizione che oltrepassa ogni stabilimento del potere. Essa è il fuori-legge – ma un fuori che è definito, recintato, conchiuso, dal potere. Antigone è la forma fluens che il potere, come lo sguardo di Medusa, vuole fissare – la chora – la materia informe – su cui il potere si esercita. Esercitandosi, il potere produce verità: verità che potrebbe essere raffigurata come i solchi prodotti dal potere sulla materia. (Ma la materia resiste. E reagisce).

Il potere produce verità – e la produce sul corpo di Antigone. E Antigone è una donna.”

e ancora:
“E’ a mio parere necessario avere chiara la portata dello scontro che si sta giocando oggi. Se è vero che la questione dell’aborto è una questione che riguarda la natura stessa del potere, e del suo stabilimento, allora il tentativo dei clericali insieme agli atei devoti è il culmine di un’offensiva che negli ultimi trent’anni ha segnato l’arretramento dei diritti conquistati nel secolo ancora precedente. Il potere che definisce il vero, stavolta, vuole far presa dentro il corpo di Antigone, rastrellare ogni residuo di resistenza, imprimere il suo marchio su ogni resto. Per questo, oggi ancor più di due anni fa, è necessario produrre resistenza. La resistenza del corpo di Antigone alla Parola di Creonte.”

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altro che la zona

la nuova dieta di moda nelle feste natalizie o subito dopo, si chiama gastroenterite.
-2kg nelle prime 24 ore, e “stare a stomaco più vuoto che si può in modo da eliminare il virus prima possibile”.

altri adepti di questa setta: Momobo , FedBolso

Mentre io lotto contro il virus altri hanno lottato contro i draghi e hanno vinto. 🙂 GRAZIE

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scoperte involontarie

Ho sempre pensato che fosse impossibile. Cosa? Dare di stomaco a piena portata come Linda Blair nell’Esorcista.

Invece da oggi so che è possibile.

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togliere al passante per dare al metrò?

Fin dal suo esordio il passante ferroviario aveva un plus che la metropolitana si sognava: la copertura di campo telefonico non solo nelle stazioni ma anche in galleria.
All’inizio c’erano delle cadute, ma poi il campo migliorato. Può sembrare una velleità inutile, ma considerato che chi viaggia sul passante trascorre in sotterranea una 30ina di minuti al giorno, e vista la frequenza con cui vengono soppressi i treni e annunciati i ritardi aveva la possibilità di telefonare era cosa utile.

Da prima di natale il campo dell’operatore TIm non è piu’ disponibile. Dice la Gioia che va a giorni, io non sono più riuscita a vedere nemmeno una mezza tacca di segnale.
LaPupa inoltre segnala che in metropolitana c’è campo.
Avranno mica preso i ripetitori del passante e li avranno installati in metropolitana?

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questa sera tornando a casa

Questo è il panorama che ho trovato tornando a casa questa sera.

A Milano alle 19:30 non aveva ancora attaccato, qui alle 20:00 sotto i piedi erano due cm e scrocchiava

 

neve 002

neve 004

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del poco coraggio e delle occasioni perse

Oggi a Milano è entrato in vigore l’ecopass
Imho, è un placebo costoso e inutile. lo scopo è di diminuire del 10% il traffico dentro la cerchia dei bastioni e del 30% l’inquinamento.  Obiettivi poco ambiziosi e inutili per segnare in modo positivo la vita dei cittadini.
Milano è una citta poco estesa, e molto concentrata, la cerchia dei bastioni non è enorme.

Si ispira più o meno direttamente alla congestino Charge londinese – qui il report degli effetti dopo 4 anni di applicazione.
Quella londinese è una realtà parecchio indagata e interessanti saggi di studi universitari sono disponibili in rete:

“London congestion pricing. Implication for other cities” del Victoria Transport Policy Institute ;
The impact of congestion chargin on vehicle emission in London” dell’ Environmental Research Group del King’s College di Londra

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“vi amo, bastardi!” – op. cit.

durante gli ultimi due anni:

ti ho conosciuto,
abbiamo conversato,
ci siamo piaciuti, guardati negli occhi,
trovato similitudini, pari timidezze e risate
portato avanti il discorso online ed offline

ti vedo meno di quello che vorrei
e vorrei anche conoscerti meglio

grazie per avermi dato belle emozioni, amicizia, vicinanza, conversazione.
i nomi sul cuore sono quelli di vicini e lontani che mi hanno popolato di affinità i giorni

per il 2008 conteranno più i legami tra le persone,
l’unico modo per creare una personale classifica ove valgono i legami con le persone.

grazie di tutto: “vi amo, bastardi!”

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